La storia è ben nota a tutti:il Sindaco del paesino del Bresciano aveva deciso di non concedere la mensa ad alcuni bambini perchè non regola con il versamento delle rette.
Un suo omonimo, imprenditore aveva versato diecimila euro nelle casse del comune risolvendo il debito.
In questi giornin Napolitano ha nominato Cavaliere della Repubblica l'imprenditore benefattore e il Sindaco si e inc...to.
I fatti sono questi, ma a me non interessa commentarli.
Mi piace invece come nelle vecchie favole di Esopo trarne una morale.
Il Sindaco leghista voleva un pò di pubblicità, voleva farsi conoscere dal suo popolo e anche dai suoi dirigenti leghisti, sempre a caccia di nuovi personaggi da lanciare nell'agone politico.
Tattica già usata da altri, ricordate quello che non voleva far entrare nei tram gli extracomunitari, oppure quello che teorizzava l'esistenza della Padania perchè esisteva il Grana, senza contare le bieche esternazioni contro bandiera, inno nazionale e meridionali.
Il Sindaco Lancini pensa di farsi notare, per cui quando si accorge che sono proprio gli extracomunitari a non pagare la retta della refezione non esita a prendere il provvedimento di revoca del servizio.
Il suo progetto era riuscito, i media si erano precipitati sulla notizia e il vanesio Sindaco rilasciava interviste assicurando tutti che lui non era razzista, ma applicava regole di buon senso e di buona amministrazione.
Ma l'imprevisto era dietro l'angolo: ecco che ti spunta il buon Samaritano, il benefattore che non ti aspetti, il quale si precipita a versare ben 10.000 euro.
Beffa delle beffe il misterioso imprenditore porta il suo stesso cognome.
Certo che al Sindaco saranno girati i Maroni, proprio a lui doveva capitare il Santo?
I riflettori ora erano sì puntati su di lui, ma era diventato il cattivo che non faceva mangiare i bambini.
Il tempo, solo il tempo poteva far dimenticare l'episodio. Ma ecco proprio quando, lontano dal Governo i leghisti cercano di conquistare i propri elettori delusi, arriva la nomina a Cavaliere dell'imprenditore Lancini.
Troppo veramente troppo per il Sindaco che è scoppiato in improperi contro Napolitano.
La favola insegna che non si può ricoprire con lo zucchero una cattiva azione e che il Sindaco di Adro in fondo è un cattivone!
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